Per distinguere un oggetto di vetro da uno di cristallo potrebbe servire un occhio attento. Infatti il cristallo è molto simile al vetro, ma possiede particolari peculiarità di lucentezza, trasparenza, elasticità e sonorità.
Caratteristiche che lo rendono molto più prezioso del vetro, nonostante siano simili all’apparenza. Ma è in profondità che si celano le differenze: la presenza di piombo nella struttura chimica del cristallo, infatti, gioca un ruolo fondamentale.
La Toscana è una delle maggiori produttrici ed esportatrici del cristallo, grazie alla perpetuazione dell'antica e difficile arte vetraria divenuta oggi un'attività economica redditizia, uno dei pochi settori che offre lavoro anche ai giovani. Basti pensare che a Colle Val d'Elsa, che non a caso viene definita la 'Boemia italiana', viene prodotto il 14 per cento del cristallo mondiale e il 95 per cento di quello italiano.
In questo articolo vedremo quali diversità caratterizzano questi due materiali, capiremo come si lavorano e come si producono.
Definizione e caratteristiche del vetro?
Il processo di creazione del vetro si ottiene fondendo ad alte temperature una miscela di silicati, per poi farla successivamente raffreddare. Tra questi troviamo quarzo ed altre sostante chimiche, tra cui l’anidride borica e l’anidride fosforica, dette appunto “Sostanze vetrificanti”.
Il materiale così ottenuto serve per fabbricare finestre, bicchieri, vasi, lampadari e molti altri oggetti.
Il Vetro è un materiale omogeneo con struttura molecolare casuale e non cristallina (simile ai liquidi).
Il procedimento di fabbricazione richiede che le materie prime vengano riscaldate fino a una temperatura sufficiente a produrre un cumulo di materia completamente fuso. Questo, se raffreddato rapidamente, diventa rigido senza cristallizzarsi.
Se si considerano i tre stati classici della materia (solido liquido e gassoso), il vetro è come un quarto stato della materia che combina la rigidità del solido con la struttura molecolare dei liquidi. Viene spesso descritto come stato Vetroso.
Il vetro può essere fuso nuovamente e riutilizzato infinite volte e per questo si spinge per la raccolta differenziata.
Molti paesi utilizzano la modalità del “vuoto a rendere” per recuperare le bottiglie utilizzate e reinserirle nel mercato con spese minime.
Definizione e caratteristiche del cristallo?
Il cristallo è un vetro che possiede determinate caratteristiche di lucentezza, trasparenza, elasticità e sonorità. Queste qualità gli vengono fornite dalle presenza di Ossido di Piombo.
Grazie al piombo, infatti, il cristallo è più lucente, perché ha una maggiore rifrazione ed al tocco risulta più sonoro del vetro.
Questo inoltre aumenta la resistenza del materiale, permettendo di fabbricare oggetti molto più sottili di quelli in vetro, ma anche più delicati. In particolare, un vetro diventa cristallo solamente se contiene almeno il 24% di piombo.
Il nome “cristallo” deriva dal fatto che possiede una struttura reticolare, detta “reticolo cristallino”, formata da atomi e molecole disposti in maniera ordinata e regolare.
Contrariamente a quanto suggerisce l’intuito è un materiale relativamente morbido. Inoltre la brillantezza che lo caratterizza, dovuta all’indice di rifrazione, può essere accentuata con tecniche di taglio e incisione.
È leggermente più costoso del Vetro sodico calcico e viene preferito per l’utilizzo in campo elettrico grazie alle sue eccellenti proprietà isolanti.
I tubi per termometri e quello artistico sono realizzati in Vetro al piombo e alcali, comunemente chiamato Vetro al piombo.
Questa tipologia non è resistente alle alte temperature o a repentini sbalzi termici.
Come viene lavorato il cristallo?
Come già detto la base è il vetro di cristallo trasparente in cui le componenti di calcio del vetro comune sono sostituite con l’ossido di piombo (PbO).
Il cristallo contiene tipicamente 18-35% di piombo (PbO). L’ossido di piombo aggiunge al vetro una più grande densità, minore conducibilità di calore e più alto indice di rifrazione (e quindi maggiore brillantezza). Oltre a questo, si ha anche una maggiore resistenza (i prodotti contenenti ossido di piombo pesano di più), nonostante siano allo stesso tempo più delicati.
Per ottenere un cristallo colorato si utilizzano additivi differenti (ossidi di metalli). Grazie a questa aggiunta, si possono ottenere cristalli che variano dal rosso rubino, al blu violetto, perfino all’ambrato.
In questo processo si arriverà ad ottenere il prodotto finito, che viene creato unendo lo strato di cristallo trasparente con uno strato di quello colorato.
A questo punto dunque il vetraio soffia la materia ad una temperatura di circa 800 °C. La forma definitiva si otterrà poi versando il cristallo ancora liquido in una forma di legno di faggio bagnata in cui il mastro vetraio soffierà per l’ultima volta.
Differenze tra vetro e cristallo
Sembra inutile dirlo a questo punto, la differenza sostanziale tra vetro e Cristallo è data dalla presenza dell’ossido di piombo. Questo impartisce al vetro alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente interessante.
Il piombo, infatti, fa si che la densità del vetro e quindi l’indice di rifrazione aumenti notevolmente. In tal modo il vetro si avvicina alle proprietà ottiche del diamante: la luce che lo colpisce viene rifratta in modo più deciso che con il vetro normale, dando quindi quell’effetto di grande brillantezza tipica del vetro al piombo.
L’effetto è tanto maggiore quanto maggiore è il contenuto in ossido di piombo, solamente i vetri che ne contengono almeno il 24% in peso hanno per legge il permesso di essere chiamati cristalli oppure “Vetro Cristallo”.
Un’aggiunta così elevata di ossido di piombo, o addirittura superiore, conferirebbe una tonalità giallastra al Vetro. È solo la sapiente correzione nella composizione del Vetro operata da chimici specializzati in concerto con maestri vetrai che rendono il Vetro al piombo chiaro, trasparente, brillante, stabile, degno di essere chiamato Cristallo.
Perché si possa riconoscere con facilità, tutti i paesi europei hanno dato vita ad una importante norma della CEE (69/493) che caratterizza con propria etichettatura diversi tipi di Vetro in base alla composizione, all’indice di rifrazione ed al peso specifico.
Da Secoli la produzione di vetro e cristallo rappresenta per la Toscana una risorsa per il territorio. Anche noi di Amarzo, con la nostra produzione di prodotti in design in vetro riciclato al 100%, partecipiamo a questa straordinaria tradizione. Vieni a scoprire i prodotti sul nostro Sito.
Articolo a cura di Renato Sarlo